mercoledì, agosto 30, 2006

caftano






































Dall'arabo:qaftan


Lungo mantello di origine turca e mesopotamica con o senza maniche. Ha influenzato l’abbigliamento maschile durante il XII secolo.
Questa tunica, di origini arabe, il suo vero nome è quaftan, veniva utilizzata nelle cerimonie nuziali.
E’ un capo facile da portare, di taglio morbido, lungo fino alla caviglia e aperto sul davanti.
Solitamente provvisto di maniche ampie e lunghe, veniva spesso chiuso da una fusciacca.
Negli anni cinquanta, Dior, ne presentò una versione sprovvista di fusciacca da indossare su abiti da sera lunghi fino ai piedi.
Negli anni sessanta, Halston e Saint Laurent furono tra i numerosi stilisti a proporlo nelle loro creazioni.
Può essere confezionato in garza, cotone, seta e lino, la foggia invece rimane invariata: un camicione lungo con maniche ampie e scollo a v, spesso arricchito da passamanerie e ricami.
Il caftano da donna può variare di lunghezza: da terra fino a metà polpaccio o al bacino.
L’indumento con la chiusura sul fianco viene irrobustito da una paramontura che viene ripiegata nella parte interna del capo e chiusa con un bottone al centro del collo, alla clavicola e l’ultimo sul fianco.
In origine il caftano non prevedeva bottoni, ma la chiusura era fatta da lacci doppi o da una sottile striscia di materiali infilati dentro i passanti.
Anche Ossie Clarck negli anni '70 crea un abito dalla linea a sacco in crèpe, lungho fino alla caviglia, ampi di maniche che vestivano la schiena lasciando un triangolo di pelle scoperto.

Assieme alle gonne lunghe, ai tessuti stampati e alle tuniche, il caftano è uno degli indumenti degli hippies.

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